Che l’attività fisica faccia bene, lo sapevamo. Ma oggi abbiamo prove ancora più solide del fatto che possa diventare parte integrante e determinante del percorso di cura oncologico.
A dimostrarlo è lo studio CHALLENGE, presentato all’ultimo congresso dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology), che ha coinvolto 889 pazienti affetti da tumore del colon in stadio III o II ad alto rischio. L’obiettivo? Valutare l’impatto di un programma strutturato e supervisionato di esercizio fisico rispetto alle sole raccomandazioni generiche su alimentazione e movimento.
I risultati sono straordinari:
- Riduzione del 28% del rischio di recidiva
- Riduzione del 37% del rischio di morte
- Sopravvivenza libera da malattia dell’80% a 5 anni (vs 74%)
- Sopravvivenza globale al 90% a 8 anni (vs 83%)
Cosa ha fatto la differenza?
Il gruppo che ha beneficiato di un vero e proprio programma terapeutico basato sull’attività fisica ha ottenuto un vantaggio clinico significativo. Parliamo di esercizio fisico prescritto, adattato, supervisionato e integrato nel follow-up oncologico.
Dal punto di vista fisiologico, sappiamo che l’esercizio strutturato agisce su diversi fronti: riduce l’infiammazione cronica, migliora la sensibilità insulinica, stimola la funzione immunitaria e modula l’ambiente ormonale. Tutti fattori che incidono sulla progressione tumorale e sulla qualità della vita del paziente.
Ma la lezione più importante è un’altra: non basta dire “faccia un po’ di attività fisica”. Serve una vera e propria prescrizione, come accade per ogni altra terapia, con percorsi calibrati sulle condizioni e sulle esigenze della persona.
Lo studio CHALLENGE rappresenta una svolta: è il primo con un disegno rigoroso a dimostrare che l’esercizio fisico, se ben strutturato, può ridurre significativamente il rischio di recidiva e aumentare la sopravvivenza nei pazienti oncologici.
È tempo che l’attività fisica diventi uno standard di cura nel follow-up post-terapia oncologica.
Cosa ne pensate? Il movimento dovrebbe essere integrato sistematicamente nei protocolli di cura dopo il cancro?
Consulta sempre il tuo medico e sottoponiti alle visite e agli esami di routine.
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Fonti:
- Studio Challenge – Canadian Cancer Trials Group, Congresso ASCO
Fondazione Veronesi: link all’articolo
