Attività fisica in ricetta medica: una svolta nella prevenzione

Al Rimini Wellness 2025, uno dei temi centrali affrontati nel convegno organizzato dall’Osservatorio Valore Sport – The European House Ambrosetti – è stato il ruolo dell’attività fisica nella prevenzione delle patologie croniche. In questa occasione, è stato presentato un disegno di legge che potrebbe segnare un punto di svolta significativo: la possibilità di prescrivere l’esercizio fisico all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, attraverso un vero e proprio protocollo medico.

Il promotore della proposta, il senatore Paolo Marcheschi, ha evidenziato come l’Italia si collochi tra i Paesi OCSE con i più alti tassi di sedentarietà, soprattutto in età evolutiva. Un dato allarmante: oltre il 91% dei bambini non pratica attività fisica regolare. La sedentarietà, oggi, è un fattore di rischio paragonabile a fumo e alcol nella genesi di molte malattie croniche – dal diabete all’obesità, dall’ipertensione alle patologie cardiovascolari.

Il disegno di legge si propone di integrare l’attività fisica strutturata come strumento terapeutico nei percorsi di cura, trasformandola da consiglio opzionale a vero e proprio intervento clinico, prescrivibile dal medico. L’obiettivo non è solo promuovere salute, ma anche ridurre il carico economico e sociale delle malattie croniche sul sistema sanitario, orientandolo verso una prevenzione primaria più efficace.

Il percorso normativo è in fase di avvio presso la Commissione Sanità del Senato. La proposta prevede l’introduzione di programmi supervisionati da professionisti del movimento – come i chinesiologi AMPA – con protocolli calibrati sulle esigenze individuali del paziente, integrati con la valutazione medica.

Questa iniziativa è in linea con una visione moderna della sanità: non più soltanto centrata sulla cura della malattia, ma sulla promozione della salute. Riconoscere l’attività fisica come parte integrante della terapia significa finalmente valorizzarne il potenziale preventivo, terapeutico e sociale.

Come medico dello sport, non posso che accogliere con favore questa proposta. L’attività fisica adattata e supervisionata rappresenta uno strumento fondamentale nella gestione delle cronicità e nella promozione della longevità in salute.

E voi, cosa ne pensate? È tempo di inserire stabilmente l’esercizio fisico nei percorsi di cura riconosciuti a livello istituzionale?

Consulta sempre il tuo medico e sottoponiti alle visite e agli esami di routine.

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